sabato 17 luglio 2010

Laurel Johannesson "acqua vellutata sospesa"

Laurel Johannesson è un'artista canadese.
Ha studiato  presso le università di Calgary e di Saskatchewan in Canada e al Royal College of Art di Londra. Si è diplomata con una specializzazione in dipinto, media digitali e disegno. La sua passione per la videoproduzione e per la fotografia orientano il suo lavoro verso l'incontro tra queste arti.

La sue immagini sensuali illustrano il corpo, la mitologia, la memoria, la storia personale ed introspettiva o l'autoritratto e sono spesso strettamente collegate al tempo e al luogo. Nel suo immaginario, la figura della donna (l'artista) è rilevante. Avvolta in un ambiente fragile e acqueo, si vela di mistero nascondendo corpo e volto. La fragilità e la vulnerabilità di queste immagini suggeriscono l'equazione tra desiderio e voieurismo.

Presentazione a cura dell'artista:

Nel mio lavoro c'è sempre un forte nesso con l'acqua. Ho esplorato in passato i corpi dell'acqua che hanno un significato mitologico e storico...compreso Santorini che è connesso al mito di Atlantis...una città sott'acqua. Come Santorini, Venezia è una città che sfida per natura la logica, con la sua precaria situazione di città galleggiante. Il mio lavoro tratta sempre una sorta di connessione con il luogo, partendo da un livello personale o storico.
Venezia contiene in se questi due aspetti affascinanti. Venezia e la sua acqua non sono solamente significanti per me da un punto di vista storico, ma hanno una connessione con un momento nel tempo molto particolare, che è parte della mia storia personale. Mi interesso alle idee della nostalgia, alla storia
personale. Mi interessa il mito del volto, che è vicino al latino "persona".
Che la passione delle maschere a Venezia sia nata dalla necessità dell'incognito, come per proteggere la propria identità?

Memoria, sensualità e desiderio invaderanno le mie opere che saranno composte di immagini in movimento e montaggi sonori.

“Le immagini della memoria una volta fissate con le parole, si cancellano. Forse Venezia ho paura di perderla tutta in una volta, se ne parlo. O forse, parlando d’altre città, l’ho gia perduta a poco a poco.”

~ Italo Calvino - Le città invisibili
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