domenica 29 agosto 2010

Architettura Seminata, da settembre 2010 fino ad Arte Raccolta 2011

scarica il pdf del progetto >>>>>>

vernice
domenica 29 agosto ore 18 a Spiazzi


laboratorio permanente, di ricerca e sperimentazione, partecipato, inclusivo e coinvolgente fatto di spazi, eventi, incontri dove lo strumento di lavoro principale sarà la natura

A partire dai progetti, realizzati o in corso, dell'associazione e in particolare del gruppo SpiazziVerdi, gli obiettivi sono molteplici: avviare la trasformazione di alcune aree della città attraverso incontri di progettazione partecipata per realizzare orti, giardini e luoghi di benessere, dove lavorare, produrre prodotti alimentari e trascorrere il tempo libero (Zitelle, San Michele, San Giobbe, Forte Marghera, Certosa); socializzare competenze ed esperienze con laboratori di autoproduzione (compostiere da balcone, forno solare, vasi di ceramica, falegnameria per bambini, ....); costruire relazioni tra le persone coinvolte, veneziani e visitatori, a partire dallo scambio di sementi e pratiche alternative di cura di beni comuni, per quella città che vive e lavora, al di là dei circuiti turistici e oltre la commercializzazione degli spazi fisici e culturali.

L'appello di Spiazzi a tutti i cittadini è di diventare *"salvatori di semi"*: mettersi dei semi in tasca e piantarli in un vaso, un giardino, un'aiuola, un'area verde abbandonata, per contrastare la perdita di biodiversità, recuperare un rapporto positivo con la terra e con il cibo che ci offre, contrastare la cementificazione dilagante e...avere tante soddisfazioni!

Tanti progetti e tanti luoghi, quindi, un work.in-progress, visualizzato su una grande mappa, per contribuire alla costruzione di una "comunità urbana del buon vivere" che si estenda, attraverso la rete, anche oltre i confini della laguna.
Esiste un’attitudine creativa positiva negli abitanti della città di Venezia. I veneziani tendono a rendere malleabile, dilatandola, la soglia tra l’interno delle case e la strada. Questa linea di confine acquista tridimensionalità e invade i campi, i campielli e le calli.
Si mescola l’uso privato e pubblico degli spazi urbani, così come la facilità alla socializzazione, in uno spazio liberato dalle auto, con risultati alle volte sorprendenti. Un’attitudine che va coltivata. Abbiamo scelto di usare questa predisposizione come una risorsa prima, convinti che la sperimentazione di nuove forme di progettazione partecipata possa innescare dinamiche positive.
Rimettere al centro la natura, a Venezia, significa essere consapevoli che la città è parte fondante di uno straordinario parco naturale, la laguna e le sue isole.
E allora anche tra campi e campielli, nella città di pietra, si possono individuare e recuperare aree verdi e corti e giardini e antichi orti e aiuole e balconi, che possono diventare straordinari serbatoi di biodiversità. Così come quelle aree abbandonate e marginalizzate ai bordi della laguna, dove l'acqua si incontra con la terra e con la tangenziale e l'area industriale di Porto Marghera.
La finalità è la riprogettazione di aree in disuso, abbandonate, marginalizzate o semplicemente trascurate, per trasformarle in luoghi collettivi di socializzazione o in luoghi di ri-conquista del verde, attraverso la promozione e la pratica di una cultura alternativa del vivere nella comunità e nel territorio. Uno sforzo che si concentra soprattutto nella ricostruzione di relazioni perdute e nella colonizzazione di quei luoghi che Gilles Clement definirebbe come “terzo paesaggio”, nicchie di biodiversità che nel nostro caso includono l’essere umano, ma che coinvolgono anche i singoli cittadini e i loro spazi privati.
L'obiettivo del progetto andrà via via definendosi e sviluppandosi assieme al crescere dei nostri ortaggi: dalla realizzazione di corsi di formazione sulla permacoltura e agricoltura sinergica, alla sperimentazione di forme di autoproduzione e condivisione, al recupero di colture abbandonate e riscoperta di varietà antiche o dimenticate, alla costruzione di una rete di persone interessate ad acquisire un rapporto diretto con la terra, all’attivazione di collaborazioni e sinergie con soggetti istituzionali e no (scuole, municipalità, carcere, Ire, gruppi di acquisto solidale, associazioni, etc) che permetta, tramite la coltivazione e la cura diretta da parte dei cittadini di appezzamenti di terreno, la riqualificazione di spazi verdi (giardini abbandonati, terreni di risulta, spazi pubblici trascurati, parchi urbani maltrattati…) e il recupero della biodiversità e delle tradizioni locali.
Con Architettura Seminata, a partire dai numerosi progetti e attività dell'associazione realizzati o in corso, si intende coinvolgere attivamente i veneziani e i visitatori ospiti della città per la costruzione di quella che abbiamo chiamato "comunità urbana del buon vivere", che si estende, attraverso la rete, anche oltre i confini della laguna.
Il progetto sarà dunque un laboratorio permanente, di ricerca e sperimentazione, partecipato e coinvolgente, in cui socializzare le competenze e le esperienze, elaborare idee e progetti su e per quella città che vive e lavora tra calli e campi e case di pietra e giardini nascosti, al di là dei circuiti turistici e oltre la commercializzazione degli spazi fisici e culturali.

IL PROGETTO
Architettura seminata è un progetto fatto di spazi, eventi, laboratori e incontri, dove lo strumento di lavoro principale sarà la natura. L’intento è quello di dare la possibilità a chiunque di attivare pratiche di trasformazione degli spazi attraverso esperienze di convivenza creativa.
Venezia come un laboratorio di attività che potranno essere trasferite in qualsiasi altro luogo. Un work-in-progress che non si esaurisce con questa iniziativa ma proseguirà nel tempo allargandosi ad altri spazi della città.
Si intende sviluppare un programma di iniziative che si articolano nell'arco dell'anno 2010, e anche oltre, con l'intenzione di promuovere e radicare i propri contenuti, “seminando”in città una serie di buone pratiche per la vivibilità dei luoghi e l'uso produttivo del tempo libero.
Un progetto-processo, dunque, che unisce pratiche diverse, di trasformazione urbana dei luoghi con metodi partecipativi e inclusivi e di iniziative, laboratori, incontri che promuovono la sperimentazione di pratiche alternative di cura del bene comune quale strada più efficace e piacevole per creare le condizioni di un benessere allo stesso tempo personale e collettivo. Un approccio che ritiene essenziale il riconoscimento, la salvaguardia e la promozione della biodiversità sia naturale che sociale. Crediamo che questo sia possibile soltanto se si recupera un patrimonio di conoscenze storiche e tradizionali rendendole attive e positive nel contemporaneo.
Vanno in questa direzione le “Prove Tecniche di Comunità Urbana del Buon Vivere”, il ciclo di incontri pratici e teorici appena conclusi a Spiazzi, così come la Scuola estiva della decrescita, entrambi sostenuti dal Comune di Venezia.

GLI SPIAZZI DELLA SEMINA E DEL RACCOLTO
Il progetto, o meglio dire i progetti, si svolgeranno all'interno di alcuni luoghi preferenziali, di seguito descritti. Questi saranno tuttavia solo il cuore di un albero che speriamo che si ramifichi e fruttifichi coinvolgendo altri spazi, anche privati, in un processo di contaminazione che possa finalmente sfuggire al nostro controllo.
Spiazzi 1 è un centro artistico e sociale indipendente, la cui caratteristica è quella di vedere uniti una galleria, laboratori per artisti e progetti di “arte del verde”.
La sede si trova a cinque minuti dall’Arsenale. Dopo 7 anni di attività continua la sua sperimentazione artistica di produzione (design, ceramica e fotografia) e formazione; dispone di uno spazio di 200 metri quadri in due sale completamente rinnovate e di una tipica corte veneziana interna.
Costituirà il centro informativo e progettuale dell'intero progetto, oltre ad ospitare laboratori e incontri pubblici.
In una grande mappa della Laguna di Venezia saranno indicati i luoghi attuali e futuri della sperimentazione. Le due sale espositive si trasformeranno in laboratorio per workshop coordinati da creativi, fotografi, architetti, botanici e naturalisti, dove si studieranno micro-interventi sugli spazi pubblici cittadini ed ai quali chiunque potrà partecipare.
Installazioni multimediali accompagneranno i visitatori in un viaggio alla scoperta dei luoghi in trasformazione.
Fortespiazzi a Forte Marghera, attivo da inizio 2009, è un laboratorio e sala polifunzionale di 300 metri quadri, a metà strada fra la Venezia insulare e la Terraferma. Un immobile dei primi del Novecento inserito nell’Isola “verde” di Forte Marghera di cinquanta ettari. Forte Marghera è una struttura fortificata ottocentesca oggi a disposizione della città, per iniziative ricreative e culturali.
Sarà il luogo dei laboratori sui materiali (carpenteria, falegnameria, ceramica e altro) nonché della sperimentazione di coltivazioni in campo aperto (cereali).
Le Zitelle è il luogo originario di SpiazziVerdi, mille metri quadri di hortus conclusus in un ex convento della Giudecca che diventano un incrociarsi di antichi saperi (la creazione di un orto antico) e di nuove tecniche (l’agricoltura sinergica di Emilia Hazelip).
Nell’orto sinergico della Giudecca, SpiazziVerdi continuerà nella sua opera di pratiche agricole accompagnata dalla sperimentazione sulle forme della natura (è in atto una ridefinizione degli spazi in base alle nuove esigenze del gruppo di ortolani); continuerà e verrà sviluppata la relazione con gli anziani residenti.
Area Verde del Lavander, a Cannaregio, è uno spazio aperto tra le case, prezioso ma abbandonato da molti anni. E’ richiesto dal Comune di Venezia un intervento di riattivazione dello spazio, coinvolgendo nella progettazione anche gli abitanti.
Qui ci sperimentiamo per la prima volta come facilitatori per una progettazione dal basso dagli esiti ancora incerti.

LE PRATICHE
Svilupperemo alcune attività già in essere e ne proporremo di nuove.
L'obiettivo è da una parte di trasformare alcune aree della città con l'intenzione di coinvolgere i cittadini, con i quali progettare e realizzare orti, giardini e luoghi di benessere, dove lavorare, produrre prodotti alimentari e trascorrere il tempo libero. Dall'altra costruire relazioni tra le persone coinvolte, veneziani e visitatori.

1 - LA MAPPA BIOREGIONALE
Si tratta di un progetto articolato che implica il coinvolgimento di cittadini, ragazzi, anziani e si può sviluppare per fasi, anche parallele.
La costruzione di una grande mappa, esposta a Spiazzi1, sarà la sintesi delle varie attività svolte sul territorio.

Tecniche di comunità urbana del buon vivere. Il video.
Il video documenta le attività dell'associazione Spiazzi Verdi degli ultimi mesi, dalla messa a punto del progetto fino alle attività realizzate.
Protagonisti sono gli stessi soci dell'Associazione, che raccontano le loro aspirazioni dell'associazione e il tentativo di diffondere a Venezia la cultura dell'orto, dell'autoproduzione, della sostenibilità e del riavvicinamento alla cultura contadina.
Il video mostra i laboratori, gli incontri, il lavoro in orto, le tecniche applicate (l'agricoltura sinergica), i progetti futuri (l'impegno di una coltivazione a Forte Marghera) fino ai momenti più "situazionisti" del guerilla gardening.
Durata 15' circa.

I serbatoi di biodiversità
Grazie alla collaborazione con un’agenzia ricerche storico-archeologiche, si individueranno i luoghi di Venezia, anticamente dedicati alla produzione agricola e orticola. Si procederà quindi alla mappatura degli spazi e al recupero delle sementi di cui si ha testimonianza.

Il percorso della memoria
Verranno coinvolti gli anziani della Residenza Ire delle Zitelle e in generale gli anziani della Giudecca per la ricostruzione, attraverso uno stimolo al racconto e al viaggio nella memoria, dell'identità dei luoghi e delle tradizioni.

Il recupero delle tradizioni agricole lagunari
Saranno i ragazzi di Sant'Erasmo ad iniziare un percorso di coinvolgimento di agricoltori e pescatori dell'isola attraverso video-interviste e disegni, per arrivare alla ricostruzione e riscoperta di tecniche colturali, di attrezzi, di sementi tipiche, di ricette, storie e filastrocche legate alla tradizione agricola e di pesca della laguna.

I salva-semi
Le relazioni tra le persone possono instaurarsi a livello fisico attraverso la condivisione delle esperienze, ma anche attraverso lo scambio di semi.
Verrà quindi lanciato un appello cittadino a chi voglia diventare un “salva-semi”.
Saranno distribuiti alcuni dei semi raccolti da SpiazziVerdi, ma principalmente si inviteranno le persone ad accudire i propri semi, a seminarli e riprodurli.
L'intento è quello di creare anche una rete di persone dedicate al mantenimento delle varietà recuperate.
La rete dei “salva-semi” verrà visualizzata in una grande mappa, che andrà via via ad arricchirsi durante l'evento stesso.

2 - TECNICHE DI COMUNITA' URBANA DEL BUON VIVERE

laboratori di autoproduzione
cucinare con le erbe di Venezia e dintorni
vasi e vasetti di ceramica
bokhashi e compostiere da balcone
falegnameria per bambini
forno ed essiccatore solari
…....
laboratori di progettazione condivisa
L'orto delle Zitelle
I cereali a Forte Marghera
Orto dei frati di San Michele
…...
Artigiani per il verde
Edizione di Manos-green
…....
Spiazzi bimbi
Serate di “sferruzzamento” (knit café)
Laboratori casette pipistrelli
Laboratorio spaventapasseri artistici
…...
3 - SPIAZZIVERDI R-ESISTENTI
Facciamo vedere scorci verdi
Preludio alla Biennale d’Arte 2011 “spiazzi, arte raccolta”, andremo a caccia di spiazzi verdi; verranno fotografati giardini e aree verdi nascoste, in una sorta di percorso segreto, scorci verdi visti da un buco dentro un muro. Per restituire a tutti almeno il godimento visivo di un albero o di un arbusto.

Azioni di guerrilla gardening
Vorremmo che ciascuno dei partecipanti e simpatizzanti del nostro progetto portasse in tasca con sé dei semi, noccioli di ciliegia o semi di zucca, a piacere e ogni tanto, come per liberazione dallo stress, ne gettasse uno in un giardino, in un aiuola, lungo il bordo di una strada. Piccoli gesti di resistenza alla cementificazione dilagante.

sabato 28 agosto 2010

Georgian Pavillion "dialogue with environment"

Il padiglione georgiano espone l'installazione audiovisiva “Change in Drawing Orchestra”, dell'artista Koka Ramishvili, installazione costituita da due opere indipendenti dislocate in due sale, (Audio – Koka Ramishvili&Nika Machaidze) 2009.

venerdì 27 agosto 2010

Suggestioni veneziane

venerdì 27 agosto alle ore 18 al bookshop I LOVE
TOURISM presso la Galleria Bevilacqua La Masa a San Marco,
presentazione del progetto 4WINDOWS x DESIGN IN GABBIA a
cura di Anthony Knight, lo studio IMEGADITO, Raffaella
Brunzin con la collaborazione della cooperativa sociale Rio
Terà dei Pensieri

giovedì 5 agosto 2010

SETTIMANA DELLA DECRESCITA. agosto 2010

Si è da poco conclusa all'Isola di S. Erasmo la settima edizione italiana della Scuola della decrescita. In collaborazione con l'Associazione per la Decrescita, l'Assessorato all'Ambiente, l'Istituzione Parco della Laguna, Carta e altri. >>>

sabato 17 luglio 2010

Laurel Johannesson "acqua vellutata sospesa"

Laurel Johannesson è un'artista canadese.
Ha studiato  presso le università di Calgary e di Saskatchewan in Canada e al Royal College of Art di Londra. Si è diplomata con una specializzazione in dipinto, media digitali e disegno. La sua passione per la videoproduzione e per la fotografia orientano il suo lavoro verso l'incontro tra queste arti.

La sue immagini sensuali illustrano il corpo, la mitologia, la memoria, la storia personale ed introspettiva o l'autoritratto e sono spesso strettamente collegate al tempo e al luogo. Nel suo immaginario, la figura della donna (l'artista) è rilevante. Avvolta in un ambiente fragile e acqueo, si vela di mistero nascondendo corpo e volto. La fragilità e la vulnerabilità di queste immagini suggeriscono l'equazione tra desiderio e voieurismo.

Presentazione a cura dell'artista:

Nel mio lavoro c'è sempre un forte nesso con l'acqua. Ho esplorato in passato i corpi dell'acqua che hanno un significato mitologico e storico...compreso Santorini che è connesso al mito di Atlantis...una città sott'acqua. Come Santorini, Venezia è una città che sfida per natura la logica, con la sua precaria situazione di città galleggiante. Il mio lavoro tratta sempre una sorta di connessione con il luogo, partendo da un livello personale o storico.
Venezia contiene in se questi due aspetti affascinanti. Venezia e la sua acqua non sono solamente significanti per me da un punto di vista storico, ma hanno una connessione con un momento nel tempo molto particolare, che è parte della mia storia personale. Mi interesso alle idee della nostalgia, alla storia
personale. Mi interessa il mito del volto, che è vicino al latino "persona".
Che la passione delle maschere a Venezia sia nata dalla necessità dell'incognito, come per proteggere la propria identità?

Memoria, sensualità e desiderio invaderanno le mie opere che saranno composte di immagini in movimento e montaggi sonori.

“Le immagini della memoria una volta fissate con le parole, si cancellano. Forse Venezia ho paura di perderla tutta in una volta, se ne parlo. O forse, parlando d’altre città, l’ho gia perduta a poco a poco.”

~ Italo Calvino - Le città invisibili

venerdì 18 giugno 2010

Daniela Iride Murgia "the dispersed beauty"

Daniela Iride Murgia presenta a Spiazzi l'esibizione THE DISPERSED BEAUTY, una wunderkammer piatta che contiene i lavori che l'illustratrice ha realizzato negli ultimi anni.
Una stratificazione apparentemente fortuita di immagini che si susseguono, si affiancano, a volte combacciano, a volte divergono.
Ciò che interessa l'artista è l'attribuzione di significato a segni casuali.
Una macchia può diventare una figura con connotati precisi. Il collage è un'arma di massima precisione che permette l'accostamento del contemporaneo all'antico e consente di focalizzare ed esternare paesaggi del sentimento. Il cucito su carta e tela sigilla, sigla, corrobora questi paesaggi.
Il bisturi taglia la carta, la macchina da cucire riunisce i lembi in una chirurgia per gli inestetismi del pensiero.


Daniela Murgia, artista, nata nel 1969, laurea in arte orientale.
Dopo la laurea svolge ricerca per il CNR. E' stata attrice, principalmente di teatro, tra le varie collaborazioni quella con Tiziano Scarpa, Betta Brusa, Garry Lane.
Collaboratrice di Olafur Eliasson, presso la facoltà di Arte e Design, IUAV, Venezia.

Vive e lavora in Italia, a Venezia.

Realizza "oggetti illustrati", esposti presso giftshop di prestigiosi musei, quali: Museo del Design di Copenhagen, Kunstindustrie Museet Shop(www.kunstindustrimuseet.dk); Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen; Bookshop Electa, BIENNALE di Venezia; Bookshop Palazzo Grassi; Querini Stampalia, Venezia; Bevilacqua La Masa, Venezia (www.ilovetourismshop.com).
Ha pubblicato per il Sole 24 Ore, La Riflessione, Sovera, Il Filo, Ventiquattro Magazine.

Ha fondato, insieme con Troels Bruun, l'M+B studio (www.mplusb.eu) che nell'arco di 12 anni ha prodotto, progettato e curato diverse ed importanti mostre in collaborazione con artisti e architetti di fama internazionale presso la Biennale di Venezia, tra i vari committenti e artisti: Jerome Sans, Jason Rhoades, Gerard Byrne, Olafur Eliasson, Elmgreen & Dragset, Mark Lewis, Ming Wong.

Daniela Murgia is a visual artist with a degree in Oriental Art. Born in 1969, she lives in Venice.
Daniela has worked in contemporary art for years, for 6 years she has also worked in theatre as actress. Assistant of Olafur Eliasson at the Faculty of Arts and Design, IUAV, Venice.

Her creations are available at the giftshop of prestigious museums as:
The Danish Museum of  Art and Design of Copenhagen, Kunstindustrie Museet Shop (www.kunstindustrimuseet.dk); Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen; Bookshop Electa, BIENNALE, Venice; Palazzo Grassi, Venice; Querini Stampalia, Venezia; Bevilacqua La Masa, Venezia (www.ilovetourismshop.com).

Published by Il Sole 24 Ore, La Riflessione, Sovera, Il Filo, Ventiquattro Magazine .

In 1998 Daniela and Troels Bruun opened the M+Bstudio.The studio has designed and produced some of its projects independently, while others grew out of collaboration with well-known artists, architects, and curators. Most of the projects  have been  produced for the Biennale of Venice, among various artists and curators: Jerome Sans, Jason Rhoades, Gerard Byrne, Olafur Eliasson, Elmgreen & Dragset, Mark Lewis, Ming Wong.

sabato 22 maggio 2010

Mari Terauchi e Stefan Eicchorn "what shall we eat tonight"

Tra aprile e maggio gli artisti Mari Terauchi (Giappone) e Stefan Eichhorn (Germania) hanno lavorato nei laboratori dell’associazione, interagendo con i soci di Spiazzi e con la città. La mostra “What shall we eat tonight” è la presentazione dei loro lavori svolti durante la loro residenza.
Mari Terauchi e Stefan Eichhorn sono entrambi scultori, la prima costruisce opere di ceramica e terra cotta, il secondo realizza sculture di legno.

mercoledì 17 marzo 2010

continuano fino al 6 giugno gli incontri teorici del venerdì a spiazzi e gli incontri pratici e i corsi in orto. vai al blog di spiazziverdi per tutti gli aggiornamenti.

Prove Tecniche di Comunità Urbana del Buon Vivere


Continua fino al 6 giugno "Prove Tecniche di Comunità del Buon Vivere". Vai al blog di Spiazziverdi per essere aggiornato su tutti gli eventi, le serate del venerdì a Spiazzi, i corsi e i workshop pratici in orto alle zitelle.
Prossimo incontro venerdì 19 marzo a Spiazzi alle 18 con Ellen Bermann di Transition Town Italia che ci parterà di "Città in transizione".


martedì 2 marzo 2010

Pierre Hourquet "effetti personali"



In esposizione i lavori del grafico francese Pierre Hourquet (1974) che presenta il suo libro dal titolo omonimo - Effetti Personali - pubblicato da Toner Books, una piccola casa editrice fondata nel 2008 con lo scopo di produrre progetti editoriali indipendenti.
La mostra della durata di un solo giorno è a cura di Tankboys e Elena Xausa.
Più che una semplice esposizione di disegni, vuole essere un momento d’incontro e un’occasione di confronto tra l’artista e il pubblico della galleria.

Pierre Hourquet, laureato all’Accademia di Belle Arti di Bordeaux, vive e lavora a Parigi. Nel 2007 ha fondato il proprio studio - Office - concepito come una piattaforma multidisciplinare, un luogo in cui realizzare fotografie, oggetti di design, lavori di grafica, disegni, libri, fanzine. La sua estetica è semplice, disincantata, ironica, divertente, con chiari riferimenti alla storia del rock e alle sottoculture urbane. Nel 2005 ha realizzato la serie Hell-a Toys, dei giochi apparentemente molto simili a quelli in vendita nei normali negozi. In realtà si trattava di oggetti che declinavano in maniera giocosa e paradossale i temi della violenza e della sua banalizzazione nella nostra società. I suoi lavori sono stati esposti in gallerie come The Lazy Dog a Parigi e pubblicati in numerose riviste internazionali come Grafik, Sleaze nation, Anthem, Arkitip, le Festin. Con la casa editrice Automatic Books ha pubblicato il libro Gaylords, dedicato ad una delle storiche street gang di Chicago.

Effetti personali è una serie di disegni in bianco e nero dal tratto essenziale e pulito. Sono raffigurati oggetti d’uso quotidiano come un coltellino multiuso, un cavatappi, un accendino accompagnati da laconici commenti: aggettivi come “utile”, “cinico”, “amichevole”. È un’operazione minimale e ironica che richiama con un sottile umorismo la celebre opera di Magritte Ceci n’est pas une pipe, anche se da un punto di vista solo formale. I suoi disegni ricordano, infatti, le illustrazioni dei sillabari usati dai bambini per imparare a leggere e scrivere. Hourquet cerca di esplorare l’anima nascosta di prodotti banali che fanno parte della nostra vita e di cui non ci accorgiamo più. Sono oggetti obsoleti, molto lontani dalle tecnologie informatiche che, con la loro continua evoluzione, sono diventati i simboli della nostra contemporaneità. Si tratta, invece, di utensili che proprio perché appartengono ad un passato non ancora del tutto superato conservano una

mercoledì 27 gennaio 2010

venerdì 29 gennaio ore 18.00. Film "Nino e Nina", di Enrico Mengotti

sala grande Spiazzi1
organizzato dal Comitato Io Vivo Castello

Un uomo e una donna casualmente si incontrano su di una panchina dopo essere stati entrambi sfrattati. Tra i due anziani nasce subito una bella amicizia, trovandosi così a dover affrontare i disagi che questo tipo di vita comporta. Nonostante le difficoltà, riescono comunque ad apprezzare la vita cercando di dare un se...nso ad un’esistenza da sempre vissuta per entrambi ai limiti dell’indigenza. La notte di Natale un fatto inaspettato attira la loro attenzione.

Anno: 2009
Durata: 30 min
Genere:drammatico

Regia: Enrico Mengotti
Sceneggiatura: Enrico Mengotti

Cast
Beppe La Porta
Bruno Scarpa
Fausto Muta
Germana Maschietto
Rossana Molinatti
Tiziana Saoner
Castello 3865 - 30122 Venezia +393497343853 - infospiazzi(at)gmail.com