sabato 6 marzo 2004

Seby Ciucina "dipinti su cartone da imballaggio"

Seby Ciurcina lavora a Berlino, dove si è trasferito da Bologna, ma è nato a Siracusa, e l'immagine del giovane pittore che attraversa l'Europa haantichi riferimenti. Non con una valigia di cartone si è messo in viaggio,
ma piena di cartoni, il povero e leggero materiale che ha deciso di usare come supporto per i suoi dipinti. Si tratta per lo più di ritratti di amici, delineati rapidamente sulla superficie marroncina con colori forti puri, a volte violenti.
Colori memori di esperienze pop, in mente Lichtenstein, Schifano, e maestri del fumetto come Pazienza e Pratt. Il gusto di soffermarsi sul volto, del resto è essenziale per un siciliano comprendere o comunque usare il
linguaggio degli occhi, senza paura di deformarlo anche, e l'esempio più amato è la ricerca di Bacon, quando è qualcosa di più nascosto che sta cercando nel modello. Schiacciati sulla superficie piatta del cartone, i personaggi si fanno timidi o sfrontati testimoni di un momento di passaggio
che rimane effimero, come un incontro fugace, uno stato d'animo, un'espressione del viso. Raccogliendo tasselli di esperienze altrui, il cammino di Ciurcina prende una direzione che porta sempre di più verso di sé, in un dipanare allegro e disordinato della sua personalità. In questo senso ludico e indagatore si pongono anche gli autoritratti, a volte seri efieri, oppure mascherati, o irriverenti e autoironici.

Sebastiano è un amico, e mi piace, Sebastiano in realtà si chiama Seby, proprio così, all'anagrafe, e a me ha sempre fatto ridere che un nome possa allungarsi invece che ridursi; Seby sa raccontare molto bene le cose, è ludico e pudico, giocoso e pensoso, e sa suonare la batteria di Ringo in playback in maniera sublime. La generosità che caratterizza Seby è l'esito felice della sua insaziabile curiosità, perché per raccontare bisogna tanto ascoltare, per giocare bisogna giocare e far giocare, guardare, ridere e
immaginare. Seby racconta anche con i colori, colori puri, netti, a volte violenti, in contrasto. Colori pop, flash, deep, cheap, a volte ammiccanti a volte scostanti irriverenti urtanti; soprattutto perché con questi colori Seby dipinge dei volti umani, anzi molto di più, dei volti di amici, dei ritratti di persone conosciute, amate, litigate e ritrovate. E può dare anche fastidio vederli rappresentati con quei gialli marroni blu rossi che pensi che sono cattivi o matti o brutti o…in realtà sono forse solo nudi,
sono loro sono veri. Cioè è la vera parte che Seby cerca in loro in quel momento, in loro, per ricomporre un puzzle di se stesso destinato a non avere fine, ogni tessello un lato del carattere di cui non si ha coscienza, magari un dubbio…
Gli amanti della vita in genere non si accontentano della propria, ne cercano altre in giro, nelle persone nei racconti e shakerando fondendo cambiando qualcosa un po’ le inglobano nella propria storia, e se lo si sa fare non se ne esce schizofrenici ma più allegri. E il supporto? Il supporto è importante, perché non li scolpisce mica sul marmo questi ritratti…usa il cartone, cenerentola delle superfici che usiamo per fare la spesa e i traslochi, che senza i colori di Seby ha il
tipico colore triste del cartone. E' leggero e trasportabile reperibile economico, ti fa fare tutte le prove che vuoi, se non ti piacciono le butti via, attacchi un pezzo all'altro se vuoi una cosa lunga, lo rileghi se vuoi un libro, lo costruisci se vuoi la tridimensione; certo ha una durata nel tempo limitata, ma come dice Conan il barbaro, Cosa vuoi vivere in eterno?
E in fondo tutt'altro che eterni sono tanti incontri ed episodi della vita espressioni umori…

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